L’esultanza di Ronaldo, scenica e a favore di camera su richiesta degli sponsor.

21 gennaio 2021 – Milano

Cristiano Ronaldo e il marketing nascosto

Il fuoriclasse portoghese Cristiano Ronaldo è star indiscussa del mondo del calcio, ma anche dello spettacolo. In occasione dell'uscita nei cinema del docu-film sulla sua carriera, si presta perciò a una trovata di marketing ideata dagli sponsor.

Il 24 maggio 2014 va in scena allo stadio da Luz di Lisbona la finale della 59^ edizione della Uefa Champions League, massimo torneo calcistico a livello europeo. Di fronte si trovano le due squadre più blasonate di Madrid, l’Atletico e il più celebre Real, compagine nella quale milita Cristiano Ronaldo. Star indiscussa del club, Ronaldo è un personaggio di fama mondiale, tanto che di lì a qualche mese è in programma l’uscita di un docu-film, che vedrà poi la luce nel novembre del 2015, incentrato sulla sua vita e sulla sua carriera. Nonostante la presenza del campione lusitano, la finale tutta spagnola vede l’Atletico passare in vantaggio e comandare per l’intera gara. Almeno fino ai minuti finali, dove un gol del Real pareggia i conti e spinge la partita ai tempi supplementari

Durante questi ultimi, la situazione si ribalta e la squadra di Ronaldo segna prima il 2-1 e poi il 3-1, spegnendo le speranze di vittoria dei rivali. La partita sembra ormai conclusa e la coppa è già nelle mani dei blancos, quando all’ultimo istante dell’extra-time viene assegnato un calcio di rigore a favore del Real, che ha così la possibilità di allungare il margine di vantaggio. Sul dischetto, pronto a calciare, si presenta proprio Ronaldo, che fino a quel momento della gara è rimasto a secco di gol. Cristiano prende la rincorsa, condita dalle sue celebri pose, parte, tira e segna. 4-1. L’esultanza del campione è scatenata: il portoghese si toglie la maglia, la lancia in aria, urla a squarciagola, corre a petto nudo e a braccia larghe mettendo in mostra i muscoli.

Forse un po’ esagerato, visto che la vittoria era già in cassaforte? Forse troppo smodato, dato che Ronaldo alle precedenti e più importanti reti della propria squadra era stato visibilmente più moderato? Nessuno se lo chiede, in quel frangente. Del resto è una finale di Champions: l’adrenalina da scaricare, la gioia del gol, la trance agonistica…sono tutte spiegazioni plausibili. E poi, il Real Madrid è campione d’Europa, l’esultanza della sua stella è solo un dettaglio. E invece no. O almeno, non per i produttori del documentario che racconta la sua storia: a Ronaldo, svela in seguito il giornale elconfidencial.com, era stato espressamente chiesto di “recitare in diretta”, perché la scena potesse essere ripresa e inserita nel lungometraggio. Nessuna spontaneità, quindi; nessuna trance agonistica, bensì una mossa studiata a tavolino e magistralmente interpretata dal calciatore, lì sotto gli occhi di tutti ma senza che nessuno se ne accorgesse o ne intuisse il reale significato. 

Ma del resto, parafrasando Tom Fishburne, il miglior marketing non è proprio quello che non sembra affatto marketing? 

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Redazione Scrambled Communication